lunedì 25 gennaio 2016

Supernove: scelta azzeccata o no?

Come alcuni di voi sapranno è un po’ che non mi faccio sentire e che ho smesso scrivere. Insomma per citare Italo Svevo “Gettai la penna alle ortiche”.
Tuttavia il capitolo 812, il penultimo uscito, ha suscitato in me alcune riflessioni che tenevo a condividere, ragion per cui ho deciso di partotire un nuovo articolo. Avendo sospeso le attività in pagina ho trovato giusto non pubblicarlo lì, bensì inviarla agli amici del GG OPN, che ringrazio. Prima di iniziare vorrei solo precisare che mi rendo perfettamente conto di andare ad affrontare un tema delicato, un tema mai affrontato prima in questi termini e che con ogni probabilità incontrerò lo sfavore della (quasi) totalità di voi, ma lo scopo che inseguo è quello di comunicare idee e spingere a riflettervi sopra, poi le conclusioni potranno ben essere (e sono certo che lo saranno) diametralmente opposte, poco importa. Detto questo inzierei, sennò mi dicono che scrivo roba troppo lunga.

Oggi si parla di Supernove, tentando un approccio al contempo interno ed esterno all’ opera, capirete presto in che senso. Come ho già avuto modo di dire, il capitolo 812 ha fatto scattare la famosa molla e ha suscitato in me molteplici e notevoli interrogativi. Chi ha già avuto modo di confrontarsi con il sottoscritto sa già come la penso: il capitolo sopracitato ha visto l’ umiliazione, sotto tutti i punti di vista, di personaggi di grande rilievo, al fine di esaltare il solo Capone Gang Bege. 
Di qui, attraverso un processo induttivo, mi sono posto una domanda molto più generale, la cui risposta mi pare essere generalmente data per scontata:
L’introduzione delle Supernove è stato un bene o un male per l’ opera?


Prima di provare a rispondere, mi sembra il caso di ricordare brevemente la travagliata vicenda editoriale che ha caratterizzato le Supernove: originariamente esse non erano state pensate dal sensei, fu il solito editor a consigliargli qualcosa del genere per dare maggiore brio, impulso, pepe (scegliete voi) alla storia. Fu così che la geniale mente del maestro partorì in men che non si dica (la leggenda dice qualche ora) le Supernove.

Tornando alla domanda di cui sopra, direi che un buon punto di partenza possa essere la risposta datami da un amico (Kira :v) da me interpellato sul tema:

“Né l'uno né l'altro. L'introduzione di qualcosa non è mai un bene o un male, dipende sempre da come la introduci e in seguito la sviluppi”.

Direi che è difficile dargli torto. E mi sembra altrettanto chiaro che se il lavoro di introduzione può dirsi sostanzialmente completo, il lavoro di “sviluppo” (di caratterizzazione diciamo pure) delle Supernove è ancora all’inizio: poco o nulla sappiamo della maggior parte di esse, senza contare che è ancora tutto da verificare, benché intuibile, quali saranno le loro fortune nella storia e lo spazio che sarà loro dedicato, per cui non si può certo dire già da adesso in termini assoluti se sia stata una scelta azzeccata o meno introdurre le Supernove nell’ opera. La mia è piuttosto una sensazione, seguendo la quale cercherò di affrontare il tema.
Tengo a chiarire che mai e poi mai discuterò la pregevolezza di ognuna delle Supernove: il design di tutte loro mi sembra notevole, idem la caratterizzazione complessiva e sono certo che notevole si rivelerà anche il background, come stanno lì a dimostrare Law e Drake.

Da me interpellati, molti di voi si sono esposti a favore della introduzione delle Supernove nell’ opera adducendo argomenti più o meno simili. Provo a riassumerli.

1) È un modo per rendere più vario il panorama piratesco, sennò eccessivamente e pericolosamente ristretto ai soli flottari e imperatori (e relativi sottoposti).

2) È un modo per far intendere al lettore che l’ impresa fatta da Luffy nella prima parte del viaggio è sì eccezionale, ma non unica, essendoci altri competitor che ne hanno fatta una più o meno simile ( più meno che più direi, considerando che nessuno di loro poteva vantare due flottari abbattuti e Enies Lobby espugnata).

3) Le Supernove si stanno dimostrando essenziali, di più necessarie, per la trama.

▶ Quanto al primo argomento, ho i miei dubbi che Oda nel Nuovo Mondo avrebbe mancato di diversificare il panorama, piratesco e non, e il riscontro lo stiamo avendo di saga in saga, a prescindere dalle Supernove.

▶ Il secondo argomento invece mi sembra notevole e sostanzialmente condivisibile: ho sempre pensato che Sabaody fosse la saga del crollo delle certezze a fatica costruite dal lettore nella prima parte dell’ opera. Una saga che doveva trasmettere precarietà, un senso quasi di smarrimento presso il pubblico che nessuna saga prima aveva comunicato, non solo grazie alla dimostrazione di strapotere di Kizaru rispetto ai deboli Mugiwara, ma anche grazie alle figure delle Supernove: era come se si richiamasse il lettore a fare attenzione al fatto che in fondo in fondo i mugiwara avevano fatto relativamente poco fin qui, non solo in virtù dei nemici “del” Nuovo Mondo, quelli ciò che in quel tratto di mare avrebbe sfidato (imperatori, ammiragli, ecc.), ma anche a causa di quelli “da” Nuovo Mondo, cioè le Supernove, anch’ esse novellini, anch’ esse eccezionali.
Dunque un condivisibile tentativo di sgretolare tutte le certezze del lettore alla viglia della guerra dei vertici, ma soprattutto alla vigilia dell’ ingresso del Nuovo Mondo.

▶ Il terzo argomento è invece del tutto fuori luogo e privo di consistenza: nessun personaggio è “ex se” (di per sé) essenziale per la storia, eccezion fatta per il protagonista, lo diventa nel momento in cui l’ autore lo fa debuttare nell’ opera e lo inserisce in determinate dinamiche. Non possiamo dubitare del fatto che anche senza l’ introduzione delle Supernove Oda avrebbe architettato altre dinamiche che avrebbero prescisso da esse, anzi il disegno originario era proprio questo.
E d’altro canto, anche analizzandole ad uno ad uno, non si vede quale Supernova possa dirsi necessaria e quando dico necessaria intendo necessaria “ex ante” e non “ex post”: non Law e nemmeno quel Kidd che molti vedono come la nemesi (antitesi se preferite) di Luffy, ma sulla cui figura e sul cui ruolo nell’ economia della storia sono da sempre piuttosto scettico, trovandolo per troppi aspetti simile a Teach. Su Kidd mi fare il caso di soffermarsi molto brevemente. 

È il caso di ricordare che in OP esistono due tipi di nemesi vere e proprie di Luffy:

Il Bellamy di Jaya: la vera antitesi del protagonista, il pirata anti sognatore per eccellenza, colui che derideva i sogni della gente.

Teach: che tuttavia lo è fino ad un certo punto, in quanto egli, al pari di Luffy, si iscrive a pieno titolo tra i pirati sognatori, anzi è quel che si definisce un pirata sognatore, egli come sappiamo aspira a Raftel, al trono del Re, al tesoro.

Anche per queste ragioni Kidd non può dirsi necessario per la storia, non è lui il villain principale, come fortunatamente pochi pensano, e la travagliata vicenda editoriale delle Supernove dovrebbe darvene sufficiente certezza. Intendiamoci, sono certo che si rivelerà un personaggio caratterizzato in maniera eccellente, e che avrà il suo più che rilevante spazio nella storia, ma personaggio necessario proprio non può essere definito.

Quindi, in virtù di quanto fin qui detto, direi che è indubbio che l’ introduzione delle Supernove ha per molti versi fatto guadagnare punti all’opera, ma la domanda da farsi è: alla lunga i punti fatti guadagnare, i benefici, saranno maggiori o minori di quelli fatti perdere, degli svantaggi? O le due cose si bilanceranno? Insomma, gioco a somma positiva, negativa o a gioco a somma zero.

Partiamo dall’ analizzare un primo punto, la terminologia, mai come questa volta non innocua.
Mi riferisco in particolare al titolo di “Generazione peggiore”, che è certamente un titolo impegnativo per la storia.
Provate per qualche secondo ad immaginare una trama senza Supernove, con Luffy e i suoi compagni che tentano la scalata al Nuovo Mondo, servendosi delle proprie forze e dell’ aiuto di alleati nuovi e antichi.
Ora provate ad aggiungere alla storia 9 (mica pochi) nuovi pirati. Fin qui niente di che, Oda ad ogni saga introduce decine e decine di nuovi personaggi, ma il punto è che non si tratta di pirati normali, non si tratta nemmeno di Supernove alla Cavendish o alla Bartolomeo, no si tratta di pirati a cui si assegna il titolo di “Generazione peggiore” (lasciamo perdere in questo articolo Teach che pure ne fa parte), destinandoli dunque ad un futuro glorioso, destinandoli a rovesciare ogni gerarchia nel Nuovo Mondo, tutti contemporaneamente (mica poco) per l’ aggiunta.
Dico che sono destinati a far ciò proprio per il titolo utilizzato: “Generazione peggiore” è un titolo molto impegnativo, che fa prevedere e destina questi pirati ad una gloria rapida, anzi rapidissima, nel Nuovo Mondo. E su questo non si può discutere, “Generazione peggiore” significa generazione di predestinati, ed è proprio questa aurea di predestinazione che secondo me si dovrebbe riflettere un bel po’: quale sarà lo scotto da pagare in termini di credibilità della trama, in termini di passaggio di testimone da una generazione all’ altra?
Il differenza non mi sembra da poco: da una storia senza Supernove a una storia che le vede introdotte non come Caribou o Cavendish qualsiasi, senza cioè titoli troppo impegnativi e dunque meno costringenti per l’ autore (perché, intendiamoci, per la direzione presa sarebbe sbagliato a questo punto non dare loro la gloria che il lettore legittimemente si aspetta) e per la storia che deve inevitabilmente fare i conti con la “Generazione peggiore”, e io insisterei sull’ aggettivo “peggiore” che da un senso di “non plus ultra”. Di qui alcuni rischi che io vedo e che tratterò a breve.
Probabilmente, ma è parere personale, si sarebbe potuto ricercare la virtù nel mezzo, come sempre, con meno Supernove e un più cauto uso della terminologia, ma ripeto è una mia idea.

Non preoccupatevi, non sto dimenticando qualcosa, so che il passaggio da una generazione all’altra è uno dei capisaldi in One Piece, una delle assi portanti dell’ intera opera: nessuno lo mette in discussione. Le mie perplessità piuttosto riguardano come a questo passaggio si arriverà, e non esagero dicendo che questo sarà il passaggio più delicato in assoluto, come d’ altra parte avviene in decine e decine di altri shonen. Il rischio che io vedo è quello di forzare la mano più e più volte a causa del numero elevato delle Supernove. Perché parlavo di forzare una mano? Perché è già successo: l’ esaltazione delle Supernove, il volerle porre su di un piano diverso comporta dei pericoli. Uno sciocco esempio: Law che taglia a metà Punk Hazard, ma anche e soprattutto lo scorso capitolo, che più che altro definirei il “panegirico” di Capone Gang Bege: esaltare una Supernova a costo di mortificare tanti altri personaggi, ecco quello che Oda ha fatto nel capitolo 812 ed ecco qual è uno dei rischi principali che si corrono. Personaggi che hanno sconfitto agenti della Cp9, quella che si diceva essere la Cp9 più forte di sempre, e che dentro di sè hanno incredibili risorse, fisiche e intellettive, ridotti in versione minorati mentali e catturati da gente improponibile; un importante sottoposto (chissà da quanto tempo) di un imperatore umiliato un maniera che francamente faccio fatica a comprendere.
Tutto questo a beneficio del solo Capone, che in aggiunta è unanimemente considerato una delle Supernove fanalini di coda, tremo al solo pensiero di cosa accadrà con le altre.

Ma parlavo di rischi cui l’ opera potrebbe andare incontro, potrebbe ripeto, sto solo sollevando eventuali fantasmi, nulla o quasi di questo si è al momento concretizzato. Detto questo mi sembra il caso di esporsi ed analizzarli brevemente:

➊ Il  primo rischio che avverto è quello di cui parlavo prima, cioè il modo in cui ci sarà il passaggio di testimone tra vecchia e nuova generazione. Passaggio che sarà di certo più costringente ed impegnativo di quello originariamente pensato da Oda, che non contemplava i novellini della Generazione Peggiore, in quanto si tratterà di gestirlo contemporaneamente e parallelamente per le varie Supernove e far sì che esse arrivino ai vertici (poi si vedrà quali) nello stesso breve, anzi brevissimo, lasso di tempo. In proposito, oltre al pericolo di cui parlavo prima, non vorrei inoltre che rischiasse di passare il messaggio che coloro che ricoprivano e ancora ricoprono (chissà per quanto) posizioni di rilievo appaiano quasi come dei brocchi o che rischiasse di passare il messaggio che nelle gerarchie di potere, specie degli imperatori, gente esperta e gloriosa si veda scavalcare da novellini tutti fenomenali e tutti nello stesso momento.
In altre parole, il Nuovo Mondo che noi abbiamo sempre immaginato popolato da gente di un livello completamente diverso rischierebbe di rivelarsi, in termini di livelli di forza, una mezza delusione a causa della necessità di far imporre dalle Supernove la propria legge in un tempo piuttosto breve.
Per carità, non sarebbe una novità per uno shonen, ma innanzitutto One Piece ha una struttura molto diversa che lo rende unico, ed in secondo luogo, come dicevo prima, quello che mi perplime e che renderà più complesso il tutto è anche il numero delle Supernove.
Chiariamo una cosa onde evitare equivoci: la storia ormai va in questa direzione, l’ incoerenza a questo punto sarebbe non dare alle Supernove la gloria che è lecito attendersi, e dargliela in breve tempo in aggiunta.
Parliamo della “Generazione peggiore” no? Appunto.
C’è una frase molto significativa pronunciata da Law a Punk Hazard all’ indirizzo di Vergo:

“Non crediate voialtri di rimanere seduti su quella sedia per sempre”.

In altre parole il passaggio di testimone ci sarà, e ci mancherebbe, vedremo come saranno gestite le cose.

➋ Appesantimento complessivo della narrazione: in effetti dover caratterizzare per bene così tanti personaggi, dar loro lo spazio che a questo punto reclamano e meritano, doverli incastrare tutti in qualche modo, potrebbe essere non solo piuttosto complesso, ma soprattutto costringente per una seconda parte di storia da cui ci aspettiamo più di ogni altra cosa la scoperta del Nuovo Mondo e la scoperta di personaggi che attendiamo di conoscere o conoscere meglio da anni e anni. Personaggi in attesa di scoperta ma non solo. E vengo al prossimo punto.

➌ Marginalizzazione e mortificazione di personaggi già noti: questo è il rischio che più mi spaventa e che più vedo concretizzarsi. Ho già parlato dello scorso capitolo e dell’ umiliazione di Nami e Chopper, i quali più in generale da quando si è nel Nuovo Mondo sembrano fantasmi di sè stessi e rilegati quasi esclusivamente al ruolo di macchiette, aggiungerei la lunga permanenza sulla Sunny di Law che ha messo per molti versi ai margini le teste pensanti, o quanto meno alcune di esse, della ciurma. In sostanza la domanda da farsi è: quale sarà il costo della centralità delle Supernove nella storia? Ogni storia alla fine ha i suoi personaggi che vengono un po’ trascurati e che non hanno la spazio che ci saremmo attesi, è fisiologico, vedremo a chi toccherà in OP. Io mi aspetterei quanto meno che ai mugiwara, tutti i mugiwara, sia dato lo spazio ed il ruolo che spetta loro (un nome a caso, Brook), solo che tra via vai sulla Sunny, Supernove, flotte e così via diventa molto dura. Chi sarà sacrificato in un orizzonte che vede ancora mille personaggi essenziali da sviluppare ed approfondire, anzi molti ancora da introdurre?

➍ Ingessatura della trama e perdita della stessa che perde in termini di imprevedibilità: è un rischio che ho paventato ed approfondito già prima.

Quello che più che altro viene da chiedersi è perché Oda non avesse immaginato le Supernove, o comunque qualcosa di simile ad esse. Forse, mi viene da pensare, perché sapeva di dover introdurre e caratterizzare tantissimi personaggi nel Nuovo Mondo e
non voleva vincolarsi eccessivamente. Ne aveva in mente a decine e sapeva che altrettanti gliene sarebbero venuti a mente di volta in volta. Forse avvertiva il rischio di appesantire il tutto. E viene anche da chiedersi quanto fosse convinto Oda al momento della richiesta dell’ editor. Sappiamo tutti come andò con la storia del braccio di Shanks, si spera che questa volta il consiglio porterà più benefici all’ opera rispetto all’ infausto precedente.

Una cosa inoltre mi preme aggiungere: non dubitate del fatto che nel Nuovo Mondo  avremmo trovato gente caratterizzata in maniera simile, se non identica, alle attuali Supernove (me lo fa pensare il brevissimo lasso di tempo in cui Oda le ha immaginate e inserite nei meccanismi dell’ opera). Dunque la storia non ne avrebbe perso in termini di imprevedibilità, interesse e complessità, solo che probabilmente li avremmo conosciuti (magari in numero minore, il che non sarebbe stato un male) senza titoli troppo ingombranti, impegnativi e costringenti per la storia.

In definitiva, naturalmente occorrerà avere pazienza e solo più avanti potrà darsi un giudizio complessivo è definitivo, io mi sono limitato a dire la mia ed a prospettare qualche rischio, sollevare qualche fantasma, indurvi a riflettere su un tema poco battuto.
Personalmente posso solo limitarmi a dire che è da qualche giorno che immagino One Piece senza Supernove ed è un bel pensare, mi viene un mente una narrazione molto lineare ed ariosa.

Vi ringrazio per l’ attenzione

-Benn Beckman

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