sabato 19 dicembre 2015

Revalue! La saga di Long Ring Long Land

Il nulla cosmico. Ecco come viene percepita da molti la saga di Long Ring Long Land.


A dir la verità non ho mai capito perché. È sempre stata una delle mie predilette, l'ho trovata davvero divertente e, per quello che avevamo visto fino ad allora, anche rivoluzionaria. Insomma, cercherò con questo post di farvela vivere come l'ho vissuta io, approfittando dell'uscita dello special natalizio (non canonico!) dove Foxy torna alla ribalta.

Tonjit, l'uomo sui trampoli: l'animo umano personificato

Arrivato a Long Ring Long Land, Tonjit si rese conto che era il posto ideale dove tentare la fortuna: il suo sogno è sempre stato quello di costruire i trampoli più alti del mondo. E riuscì a costruirli. Quella che sembra la più grande cagata mai inventata da Oda può essere interpretata sia come tale, sia come ho fatto io. Tonjit incarna la pericolosità del viaggio stesso. Il fatto che sia salito su dei trampoli non tenendo conto dei suoi compagni serve  in realtà a porlo in una condizione di superiorità rispetto a coloro che non avevano particolari sogni o ambizioni, ma il prezzo che ha pagato è stato elevato. Quante volte abbiamo visto fallire pirati che non avevano la minima considerazione dei propri compagni per colpa delle proprie ambizioni? Ecco, Tonjit vuole proprio rappresentare tutto questo, ciò che Oda fa trasparire come "animo umano" avido e senza scrupoli. Una volta che sei in alto, che tu lo voglia o no, sei costretto a puntare sempre più in su, un po' costretto dalla tua posizione e un po' dalla tua ambizione. E i bambù di Tonjit continuavano a crescere. Shelly, il cavallo di Tonjit, è l'Hachiko di turno, che serve a collegare il personaggio alla saga principale, infatti Foxy e ciurma spareranno proprio a lei. Molto enfatizzato è il rapporto tra Tonjit e Shelly, di grande amicizia nonostante tutto. Sia chiaro, non sto dicendo che Tonjit è avido e senza scrupoli, ho solo interpretato quella situazione in un modo, il personaggio è solo un elemento della metafora, visto che poi Oda ha riproposto più volte lo stesso tema.

Davy Back Fight: rivoluzione e divertimento

Luffy accetta la sfida di Foxy "la volpe argentata", e partecipa al famoso gioco odiato da molti. Tra le altre cose pure il frutto di Foxy è sempre stato definito sprecato per un personaggio del genere. Ma il punto è che Oda non poteva inventarne uno migliore per quel tipo di personaggio, che sembra quasi un "Buggy-bis", ma che in realtà è molto particolare.

Foxy "la volpe", ma non proprio.


Mi sono fissato con ONE PIECE vedendo questa scena su Italia1 seguita da
quel "To Be Continued" di merda. Povero bimbo innocente. Mi piaceva l'anime.
Il personaggio di Foxy è chiaramente costruito sul concetto di volpe=furbizia, e infatti nella saga questo atipico villain ne inventa tantissime. L'unico particolare è, però, che ci casca solo un demente come Luffy. Infatti la strategia del finto traguardo o quella delle finte indicazioni, fatte durante la AceDonut Race,  non hanno per niente successo. In ogni caso, raggirare l'avversario, o comunque l'inganno in sé, è la vera e propria forza del personaggio. E qui arriviamo a quello che dicevo prima. Perchè il frutto Noro-Noro è il migliore che Oda potesse inventarsi per Foxy, definito dai suoi compagni "maestro dell'inganno" e "signore della scorrettezza"? Non è sprecato? Semplicemente perché non ci sarebbe un frutto che possa aiutare Foxy come quello. Usando il raggio Noro-Noro Foxy inganna in modo palese l'avversario, quasi sbeffeggiandolo. Creare un lasso di tempo in cui il nemico non si muove è l'unico motivo per cui Foxy se la possa cavare contro un pirata da trecento milioni di Berry. Tutto questo ovviamente si rifà al concetto presentato in precedenza, cioè l'accostamento tra volpe e furbizia. Anche perchè ci insegnano fin da bambini che i furbi spesso lo prendono nel culetto... e poi vi immaginate, che ne so, Shanks o Kaido con quel frutto? Rovinerebbe dal punto di vista caratteriale o del combattimento qualsiasi pirata, tranne Foxy.

Il gioco dei pirati.

Il Davy Back Fight è la scommessa di Oda. Scommessa perché bisogna avere coraggio a mettere una saga bene o male leggera, incentrata su un gioco fra pirati, dopo un capolavoro come l'arco narrativo di Skypiea. Scommessa, almeno per me, riuscita. Pochi capitoli ma incisivi, il che è una vera e propria rivoluzione nello stile del creatore che aveva ormai abituato a saghe lunghe e intricate come Alabasta o Skypiea (con relative pre-saghe). Ma forse perché la saga di Long Ring Long Land è appunto la pre-saga dell'altro esperimento di Oda, la doppia saga Water Seven - Enies Lobby. Proprio a Long Ring Long Land conosciamo Aokiji, il temibile ammiraglio della marina, e capiamo che le cose non sarebbero più state un gioco. Un gioco, per l'appunto.

Anche qui furono seghe a sei braccia quando lo vidi la prima volta.

La saga dedicata al Davy Back Fight è quindi la vera e propria rappresentazione fisica e morale della prima parte della Grand Line, per capirci quello che viene definito "Paradiso". Abbiamo prima la parte abbastanza leggera e giocosa e la fine molto drastica, terminata con la sconfitta di Luffy. Da lì vedremo scontro col Governo, con numerosi membri della Flotta dei Sette, con ammiragli, pezzi grossi ecc. Prima abbiamo sì lo scontro con Crocodile, ma anche un clima più mite e avventuroso seppur con le sue tensioni e i suoi punti critici. Ecco perchè, a parer mio, lo special sarà da una parte bello perchè ci farà tornare indietro con la mente, ma dall'altra parte brutto perchè carente di motivo di esistere... un po' come tutto l'anime.



CONCLUSIONI
Spero di avervi fatto vedere la saga con i miei occhi da bimbo innocente (l'impressione mi è sempre rimasta la stessa da allora, top esaltato). Al di là dei miei gusti personali, non reputo oggettivamente questa saga brutta, definita addirittura filler. Spensieratezza, personaggi strampalati e innovazione rendono questa saga una piccola perla incompresa nell'immenso oceano che è il manga di ONE PIECE.

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